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Museo Madre

MUSEO MADRE

L’attività è finalizzata allo studio e progettazione di soluzioni che permettano di introdurre un nuovo modello di fruizione fortemente incentrato sull’interazione dell’utente e l’impiego di una componente multimediale molto marcata. Da un lato si evidenzia l’esigenza di adoperare soluzioni che motivino l’utente a visitare e conoscere contesti culturali rendendo la fruizione attiva, dinamica e piacevole, valicando i limiti della staticità dei luoghi. Dall’altro, le soluzioni tecnologiche innovative rendono possibile idee che prevaricano i limiti fisici: diventa così possibile immergere l’utente in contesti unici, in cui la fruizione dei contenuti può avvenire secondo diverse forme.

In accordo con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si è deciso di intervenire sull’opera di Daniel Buren, Axer/désaxer, installata nel 2015 nell’atrio dell’edificio museale.

L’opera rimette in asse l’edificio del museo rispetto alla via su cui il museo si affaccia e, al contempo, sposta il punto di vista usuale dell’ingresso dal suo asse prospettico, creando uno spazio di mobilità percettiva e cognitiva in cui l’interno e l’esterno risultano interconnessi.

A partire dal dichiarato intento dell’artista, che in riferimento alla realizzazione dell’opera asserisce di «voler accogliere ogni visitatore del museo (e della comunità) e invitarlo a prendere parte della sua opera», si è cerato di ri-significare Axer/désaxer attraverso la realizzazione di un prodotto audiovisivo che, attraverso immagini e suoni del quartiere in cui si trova il museo e di altri luoghi di Napoli rapportati all’opera di Buren, ricrea quell’abbraccio tra ‘dentro’ e ‘fuori’ che l’artista si proponeva di realizzare con la sua opera.

Disponibile da scaricare sugli Store Ufficiali

LUDO – Game per il Museo Madre

L’impegno è stato rivolto allo studio di nuove forme di comunicazione museale, che ha condotto alla progettazione e realizzazione di diversi applicativi per il contesto del museo Madre di Napoli. Nello specifico è stata realizzata un’applicazione interattiva di edutainment per la fruizione delle opere “Axer/Desaxer” e “Come un gioco da bambini” dell’artista.

L’attività è finalizzata allo studio e progettazione di soluzioni che permettano di introdurre un nuovo modello di fruizione fortemente incentrato sull’interazione dell’utente e l’impiego di una componente multimediale molto marcata. Da un lato si evidenzia l’esigenza di adoperare soluzioni che motivino l’utente a visitare e conoscere contesti culturali rendendo la fruizione attiva, dinamica e piacevole, valicando i limiti della staticità dei luoghi. Dall’altro, le soluzioni tecnologiche innovative rendono possibile idee che prevaricano i limiti fisici: diventa così possibile immergere l’utente in contesti unici, in cui la fruizione dei contenuti può avvenire secondo diverse forme.

La ricerca è stata finalizzata alla realizzazione di una applicazione per bambini ispirata al criterio ideativo del lavoro in situ Come un gioco da bambini, realizzato dall’artista francese Daniel Buren per il Museo Madre nel corso del 2015. A essere mostrata è, in particolare, l’idea di gioco come riconquista di una “capacità combinatoria” di forme e colori propria dei bambini. L’applicazione è, infatti, una narrazione interattiva in cui ciascun utente può costruire e decostruire – singolarmente e/o interagendo con altri – uno o più quartieri della “propria” città assemblando forme geometriche di colori differenti sul modello di quelli di Come un gioco da bambini, architetture note e/o singoli elementi architettonici della città di Napoli ed elementi naturali quali alberi, aiuole, nuvole etc. Il gioco di costruzioni del pedagogo tedesco Friedrich Wilhelm August Fröbel che ha ispirato il lavoro diviene così azione partecipata di costruzione e decostruzione di architetture-ambienti virtuali che possono essere attraversati facendo esperienza di sempre nuovi punti di vista.

A tale scopo la ricerca ha inteso verificare la ‘messa in gioco’ delle potenzialità significative che l’opera contiene in sé e delle ri-significazioni di essa attraverso la digitalizzazione dei suoi contenuti per la loro resa (di ‘gioco’ e ‘significato’) interattiva con il fruitore.

Prendendo spunto dall’opera e dall’idea dell’artista, si è pensato di ispirarsi, in forma digitale, alla mostra di Buren, ricollocando in un ambiente digitale le forme geometriche che furono esposte al Madre.

Inoltre, all’interno della stessa soluzione è stato inserito uno spazio dedicato all’opera intitolata “Axer/Desaxer”.  In accordo con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si è deciso di intervenire sull’opera di Daniel Buren, Axer/désaxer, installata nel 2015 nell’atrio dell’edificio museale.

L’opera rimette in asse l’edificio del museo rispetto alla via su cui il museo si affaccia e, al contempo, sposta il punto di vista usuale dell’ingresso dal suo asse prospettico, creando uno spazio di mobilità percettiva e cognitiva in cui l’interno e l’esterno risultano interconnessi.

A partire dal dichiarato intento dell’artista, che in riferimento alla realizzazione dell’opera asserisce di «voler accogliere ogni visitatore del museo (e della comunità) e invitarlo a prendere parte della sua opera», si è cerato di ri-significare Axer/désaxer attraverso una riproposizione digitale che accompagna l’utente virtuale all’ingresso del Museo.

Video Museo Madre

L’attività è finalizzata allo studio e progettazione di soluzioni che permettano di introdurre un nuovo modello di fruizione fortemente incentrato sull’interazione dell’utente e l’impiego di una componente multimediale molto marcata. Da un lato si evidenzia l’esigenza di adoperare soluzioni che motivino l’utente a visitare e conoscere contesti culturali rendendo la fruizione attiva, dinamica e piacevole, valicando i limiti della staticità dei luoghi. Dall’altro, le soluzioni tecnologiche innovative rendono possibile idee che prevaricano i limiti fisici: diventa così possibile immergere l’utente in contesti unici, in cui la fruizione dei contenuti può avvenire secondo diverse forme.

In accordo con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si è deciso di intervenire sull’opera di Daniel Buren, Axer/désaxer, installata nel 2015 nell’atrio dell’edificio museale.

L’opera rimette in asse l’edificio del museo rispetto alla via su cui il museo si affaccia e, al contempo, sposta il punto di vista usuale dell’ingresso dal suo asse prospettico, creando uno spazio di mobilità percettiva e cognitiva in cui l’interno e l’esterno risultano interconnessi.

A partire dal dichiarato intento dell’artista, che in riferimento alla realizzazione dell’opera asserisce di «voler accogliere ogni visitatore del museo (e della comunità) e invitarlo a prendere parte della sua opera», si è cerato di ri-significare Axer/désaxer attraverso la realizzazione di un prodotto audiovisivo che, attraverso immagini e suoni del quartiere in cui si trova il museo e di altri luoghi di Napoli rapportati all’opera di Buren, ricrea quell’abbraccio tra ‘dentro’ e ‘fuori’ che l’artista si proponeva di realizzare con la sua opera.

Intervista all'artista Daniel Buren

Riferimento OR: OR 3_Tecnologie per la fruizione e valorizzazione del patrimonio museale
Attività: 3.2 Tour virtuali e nuove forme di comunicazione multimediale
Deliverable: D.3.2.1 Report tecnico sui prototipi realizzati e sull’utilizzo dei tour virtuali in ambito Beni Culturali
Partner Attuatore: NAOS | UNISA