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AR per Gioielli Antichi

AR per Gioielli Antichi

Sono state realizzate metodologie, tecniche e strumenti che permetteranno la produzione di contenuti interattivi basati su XR (XR = Extended Reality, combinazione di tecnologie di Realtà Virtuale, Realtà Aumentata o Mixed Reality). Rispetto al progetto iniziale, anche per dimostrare la versatilità dell’approccio, sono stati realizzati due dimostratori.

  1. Applicazione AR per smartphone
    Consente di creare delle “teche aumentate” in cui, da soli o in combinazione con i manufatti reali, siano presenti oggetti virtuali, basati su ricostruzione 3D
  2. Applicazione nativa per Workstation VR con interazione naturale:
    un ambiente immersivo 3D con interazione naturale in cui il fruitore vede un oggetto completo e le sue componenti ed è sfidato ad effettuarne la composizione, interagendo con le proprie mani libere (senza l’uso di controller, guanti o altri artifici)

In entrambi i casi il manufatto può essere ingrandito per apprezzarne i dettagli in maniera che sarebbe irrealizzabile nella realtà. Questo rende più interessante l’esperienza che, in questo modo, non si limita a riprodurre pedissequamente il reale, ma ne estende le possibilità, permettendo tipologie di interazione impossibili nel mondo materiale.

L’obiettivo dello strumento realizzato è l’implementazione di un approccio ludico (Gamification) nel contesto museale per aumentare il coinvolgimento e l’interazione e per generare emozione. Coinvolgimento ed emozione contribuiscono a rendere memorabile un’esperienza già di per sé ricca di contenuti. Piuttosto che realizzare una singola esperienza monolitica, si è preferito concentrarsi sulla ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di strumenti e metodologie riutilizzabili.

Nella creazione dei sistemi interattivi, si è scelto di renderli quanto più possibile aperti e modulari.

Nel dimostratore 1 è possibile facilmente ridisporre i gioielli virtuali e combinarli, grazie alla possibilità di utilizzare contemporaneamente più marker. Inoltre, è disponibile un controllo di shading basato sui lux ambientali per migliorare l’integrazione degli oggetti virtuali con l’ambiente materiale; infine è stato isolato, per la simulazione dei riflessi, il contributo dell’ambiente, permettendo così al medesimo gioiello di apparire diversamente secondo l’installazione e le condizioni di luce. Questo permette di adattare il contenuto a più contenitori diversi con uno sforzo tecnico minimo.

Il dimostratore 2, invece, permette di modificare l’ordine di assemblaggio e la disposizione dei componenti in maniera completamente arbitraria e senza bisogno di intervenire sul codice. Inoltre l’algoritmo sottostante calcola automaticamente la posizione di destinazione di ogni componente, evitando così la necessità di dover intervenire sul codice per descrivere la procedura. Infine, il sistema permette di lavorare con scale diverse, per concentrarsi sulla comprensione strutturale e non sulle difficoltà di manipolazione.

Il tema dei manufatti e della loro resa è centrale: per questo è stata effettuata un’analisi delle tecniche e degli strumenti di digitalizzazione e virtualizzazione disponibili che ha dato luogo a un documento di valutazione specifico. Le principali problematiche sono legate alla resa dei materiali: molte tecniche convenzionali di scansione, infatti, non reagiscono correttamente a materiali riflettenti o trasparenti, come quelli che sono presenti nei gioielli (metalli pregiati, pietre dure o preziose). Per questo, oltre allo strumento, è stato fondamentale studiare una metodologia idonea, combinando la precisione maturata nel contesto archeologico con la versatilità di rappresentazione destinata alla moderna rappresentazione virtuale usata nei simulatori o nei videogiochi.

Grande lavoro è stato profuso nella creazione degli shader relativi, per rendere convincentemente realistica la visualizzazione della resa virtuale e sono stati individuati i manufatti da acquisire: chiaramente non è possibile utilizzare manufatti antichi per la sperimentazione, ma, grazie alla collaborazione di alcuni artisti, promulgata dalla direzione del distretto, sono stati ottenuti manufatti analoghi per problematiche tecniche costruttive.

In fase di sperimentazione, è stato valutato sia l’impatto visivo che la performance di interazione, definendo altresì i requisiti tecnici di idoneità per i modelli 3D (oggetto, a loro volta, di documento descrittivo separato) con informazioni sia qualitative che quantitative.

La piattaforma, quindi, è stata implementata in modo da essere compatibile con sistemi Android e iOS (per motivi di semplicità tecnica, la sperimentazione è stata eseguita su Android) e la modalità di visualizzazione è stata traslata da Realtà Virtuale a Realtà Aumentata, utilizzando tag arbitrari grazie alla piattaforma Vuforia che è stata integrata nel sistema, implementando anche una visione multimarker.

Riferimento OR: 04_“Modelli e servizi per la fruizione e valorizzazione della rete dei musei”
Attività: OR4.4 Metodologie innovative di Gaming nella rete dei musei
Deliverable: D.4.4.1 Report tecnico sulla realizzazione del prototipo di Gaming Museale
Partner Attuatore: SpinVector (ora assorbita in Mare Digital)